Vigilia, finalmente! Sto per affrontare le lunghe code dei negozi per acaparrarmi una dignitosa cena della vigilia, che per me è sempre stata la notte di Natale, non il pranzo del 25. E’ una tradizione ereditata dai miei genitori. Mia mamma, santa donna, cominciava a preparare la cena della vigilia già dal pomeriggio del 23. La cosa bella di casa era quella specie di fusion tra Liguria e Calabria, con usanze e tradizioni così diverse, con aromi che solo in apparenza non si acchiappavano, ed invece a tavola davano dei risultati sorprendenti. Immaginate gli antipasti, tutti calabri, salumi casalinghi, dagli aromi decisi, sott’oli, sottaceti, conserve di varia natura e con nel mezzo una portata genovese, delicata e leggera, un effetto davvero apprezzabile (soprattutto per il palato :-)). Quindi questa sera anche io riprodurrò una delle nostre cene tradizionali, perchè la cena della vigilia è l’insieme e l’estratto di tutte le tradizioni di una famiglia. Fateci caso, per il veglione di fine anno psicologicamente si ha un atteggiamento diverso, vabbè niente a me piace questa specie di vincolo-legame, è come se in cucina ci fosse ancora mia mamma a brontolare e mio papà a scaricare la spesa dalla macchina, avrebbero potuto farci una normalissima cena e invece lavoravano per due giorni per consegnarci un ricordo ben confezionato. E e a voi piace questa tradizione? La seguite?
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